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istoria libro v. 181


se ne beffava come di una fanciullagine, e impigrendo in casa nel modo usato tra l’ozio e i piaceri, mandò un de’ suoi generali con quante truppe parvero sufficienti a porre in dovere i ribelli.

Come Giuliano (che così si chiamava il generale) pervenne ove si erano essi ristretti, e già si appressava alle mura, ecco che gli assediati e dalle torri e dai merli mostrano alle sue truppe il giovinetto, chiamandolo ad alta voce figliuolo di Antonino, e levando di peso i cofani di moneta gli ostentavano, acciò si argomentassero del prezzo del tradimento. Acconsentito avendo costoro che quegli fosse figliuolo di Antonino, e per volerlo tale, vi ravvisando eziandìo nel volto di lui le fattezze e i lineamenti del padre, tagliano la testa a Giuliano e la spediscono a Macrino. E tosto, spalancate le porte, sono in campo ricevuti. Cosicché raddoppiato l’esercito, era non solo in istato di sostenere un assedio, ma di far sortite e affrontarsi eziandìo in campo aperto, rinforzandosi massimamente ogni giorno di gran numero di disertori.

Le quali cose udite ch’ebbe Macrino, si mise in marcia con tutto l’esercito per espugnare quel campo. Antonino però, non volendo i soldati aspettare un assedio, ma chiedendo ar-