mi. Nè i soli paesani adorano quel dio, ma eziandio i vicini signori e re barbari vengono a gara a offerirgli ogni anno splendidissimi doni. Non hanno essi, a par de’ greci e romani, immagine artefatta del dio, ma uno smisurato macigno nella base rotondo ed elevantesi piramidalmente in figura di cono. Negra di colore è la pietra, e vantano che la si venisse da’ cieli. Veggonsi in essa alcuni rilievi che affermano essere a immagine del sole e di artifizio non umano. Di questo dio pertanto era sacerdote Bassiano, e per esser più attempato del cugino si era esso addossato le funzioni e gli onori del sacerdozio. Vestito alla barbara incedea in sottana di broccato d’oro con maniche lunghissime, e giù fino a’ piedi discendente, e dall’estremità di questi fino alla cintura era velato di un camice ricamato in porpora e in oro. Rifulgeagli in fronte una corona di colorite preziosissime gemme. Era poi in sul fiore degli anni, e di bellezza bellissima sopra tutti i giovani della sua età, di modo che il vivo lume che raggiava dal triforme eguale effetto della sua bella persona, età, e vestire delicatissimo, tirava la mente a somigliarlo alle bellissime immagini di Dionisio. Quando egli celebrava e muovea in giro i cori intorno all’altare, come usano quei popoli, a suon di pifferi, di zampogne, e di ogni altri strumenti, si gioivano