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istoria libro v. 177


Ma stava preordinato ne’ fati che Macrino dovesse un anno solo bearsi nel principato, e ad un tratto e vita e imperio perdere, avendo la sorte posto in mano de’ soldati un debil mezzo di eseguire ciò che aveano meditato. Vi era una signora detta Mesa, da Emesa città di Fenicia. Era ella sorella di Giulia moglie di Severo e madre di Antonino: e, vivente questa imperadrice, avea passati molti anni nella corte imperiale, regnanti Severo e Antonino. Dopo la morte di quest’ultimo e di Giulia ebbe ordine da Macrino di tornarsene in casa con tutti i suoi beni. Essendosi ripatriata ricchissima di grosse somme di denaro, per aver goduto lungo tempo i favori de’ principi, vivea i suoi vecchi anni ne’ proprj poderi. Teneva due figliuole, la maggiore delle quali si nominava Soemi, la minore Mammea. Quella avea un figlio detto Bassiano, questa similmente un’altro detto Alessiano, ed ambedue si educavano sotto gli occhi della nonna e della madre. Bassiano poteva avere circa quattordici anni, Alessiano era già entrato nel decimo. Erano ambedue insigniti del sacerdozio del sole, che quei popoli hanno in grandissima venerazione, ed in lingua fenicia appellano Eliogabalo. Magnificentissimo è il tempio che gli hanno elevato, risplendente tutto di ori, di argenti, e di finissimi lavori di marm-