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istoria libro v. | 175 |
quella libertà, la quale essendo stata a voi rapita dagl’imperadori patrizj, Marco, e dopo lui Pertinace, si sforzarono restituirvi. Eran pur dessi imperadori, che dopo aver succhiato il latte di casa privata, elevati furono all’imperio; e fia più gloria nobilitare il sangue de’ suoi posteri, che deturpar quello de’ suoi maggiori con vergognosi costumi. Letta questa lettera, grandi furono gli applausi del senato, e decretati furono a Macrino tutti gli onori di
augusto.
Ma i senatori non gioivan tanto di veder succeduto Macrino, quanto piacea comunemente a tutti la morte di Antonino. Imperocché tutti coloro, i quali nobilitati erano da magistrature o da pubblica considerazione, si parevano aver caduto di bocca ad un tigre efferato. Le spie, e i servi tutti che avean denunziato i padroni furono crocifissi, e tutta la città e lo stato romano fu forbito cogli esigli e co’ supplizi che a’ malvaggi si dettero. E quei che ne camparono ascondendosi, si mostravano insieme cogli altri studiosi della libertà.
Così andarono le cose per tutto quell’anno che Macrino tenne l’imperio. Il quale in questo solo peccò, che non licenziò subito l’esercito, ordinando a ciascuno di tornarsene a casa, e non se ne venne più presto che potea in Roma,