avea a Macrino, risposegli che soprattutto si guardasse da costui, e più presto che gli sia possibile lo spegnesse. Questa lettera, suggellatala come si fa insieme colle altre, la consegna a’ postiglioni senza dar loro alcun’ avvertimento. Costoro pervennero colla solita celerità ad Antonino in su quell’ora appunto che si apparecchiava alla corsa, e già era sul cocchio montato, e gli presentarono il mazzo intero delle lettere, frale quali si stava anche quella che riguardava Macrino. Ma Antonino, avendo l’animo tutto intento alla corsa, commette a Macrino di leggere le lettere, e se in esse rinvenga affari d’importanza glieli riferisca, se no, ci dia ordine e faccia l’officio suo di prefetto, come gli aveva ingiunto altre volte. Date queste disposizioni, attese alla corsa. Macrino aperte in disparte tutte le lettere s’abbattè in quella che trattava della sua morte. Conosciuto dunque il gran pericolo che gli sovrastava, e ben sapendo quanto fosse Antonino furioso e crudele, in ispezie potendosi palliare di tanto spezioso pretesto, nascose quella lettera, e solo riferì al principe il tenore delle altre. Ma temendo che Materniano tornasse a scrivere su ciò, fu di avviso convenirsegli piuttosto porsi all’azzardo co’ fatti, che soccombere inoperoso: e a tale effetto ordì quanto segue. Eravi un Marziale capitano delle