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mo e fuori di se per onori si grandi: e, procedendo innanzi, pervenne dopo lungo viaggio alla reggia di Artabano, e quivi in una vasta pianura vicino alla città gli si fece incontro lo stesso re per abbracciarlo quale sposo novello e genero futuro. Quindi quel luogo fu pieno di una moltitudine infinita di barbari inghirlandati con fiori proprj a quei paesi, e vestiti di vesti vaneggiate di ori e a colori diversi, i quali festeggiavano ballando in cadenza a suon di pifferi, di zampogne, e di naccare: chè van essi pazzi di queste danze, ed in ispezie quando son prevaluti dal vino. Ma poiché la folla si ritrasse tutta quanta insieme, e posati i cavalli cogli archi e i turcassi, attendea solo a mangiare e bere, e quasi tutta confusamente ammucchiata nuli’altro pensava se non a vedere lo sposo, eccoti che Antonino, dato il segno a’ soldati, comanda loro di scagliarsi su’ barbari e passarli tutti a fil di spada. I barbari » spaventati da tale inaspettato e repentino assalto, fuggono precipitosamente fra le ferite e la morte. Artabano tratto via dalle sue guardie e messo su di un cavallo, a fatica con altri pochi suoi compagni si salvò. Il resto de’ barbari venne tutto quanto tagliato a pezzi, si per essere scesi da’ cavalli che avean dimessi a pascere e su’ quali fan prodigj, sì ancora per trovarsi avviluppati dalla