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132 | erodiano |
mi tutti di moneta ciascun giorno aggrandita dall’entrate dello stato ed ispendibile a imbenevolirsi la soldatesca, i reggimenti della guardia quadruplicati, e sì gran nerbo di truppe in su le porte della città da non ardire di cimentarsi seco loro nè di numero nè di corporal magnitudine nè di dovizia qualsivoglia forza straniera, non era punto a tenersi a gran pregio fra i pensieri della discordia e le gare intestine. Con questi discorsi sempre in bocca, e alle paterne ammonizioni meschiando le preghiere, s’ingegnava raffrenarli ed indurli ad amarsi, ma tutto era in vano, che già niun freno tenevano, volti sempre a far peggio, perchè, a quel bollor giovanile e incitamenti in ogni spezie di sfrenate libidini, aggiugnendosi i cortigianeschi raggiri, inferocivano vie maggiormente i loro animi e s’inimicavano. E tale arte malvagia adoperavano quegli adulatori che non solo si conduceano a compiacergli nelle basse e disoneste loro passioni, ma lutto dì architettavano qualche cosa che all’uno recasse noja, all’altro piacere. Alcuni di loro però, presi sul fatto, da Severo furono puniti di morte.
Mentre il vecchio imperadore incolleriva per la scostumata vita de’ figliuoli intenti tutti a’ giuochi ed agli spettacoli, vengon lettere dal governatore d’ Inghilterra colla notizia, che la