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to e mandato in esilio; ma, essendo africano, ebbe in sorte di nascere concittadino di Severo, e, come alcuni credono, eziandìo suo parente, volendo altri che ne’ suoi verdi anni gli si aggraduisse per istupro. Severo lo elevò da bassissimo stato l’invidiosa fortuna, ed aggiudicatigli i beni fiscali, lo straricchi, e solo si rimase dal concedergli la partecipazione dell’imperio. Egli però, abusando villanamente delle sue ricchezze e del suo potere, non lasciava languire, per soddisfare le sue voglie, nessuna spezie di crudeltà e di violenza, e si sorpassò in questo genere a’ più spietatissimi principi. La figliuola dunque di costui fu maritata da Severo a suo figliuolo Antonino, il quale poco contento di questo matrimonio, cui gli era duopo annuire contro voglia, si accese d’odio fierissimo contro la fanciulla e il genitore di lui, in forma ehe non volle avere seco comune nè letto nè abitazione: e tanto in odio l’avea, che tutto dì la minacciava, che pervenuto all’imperio ucciderebbe lei ed il padre. Il che quella spesso riferendo a lui, e l’abborrimento in cui era al marito, suscitogli nell’animo grandissimo sdegno. Onde Plauziano, vedendo Severo già vecchio e pieno di malanni, ed Antonino giovine feroce e spirito bizzarro, sempre minacciante, atterrì e si determinò ad agire piuttosto che soggiacere. Oltre ciò gli si