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116 | erodiano |
dall’una e l’altra parte furono certo grandissime. Similmente quelle di Augusto contra Antonio, ovvero contro i figliuoli di Pompeo, e quelle eziandio di Siila e di Mario con civili guerre e straniere. Ma chi solo, tre già fatti imperadori si levasse dinanzi, chi le truppe civiche custoditrici di Roma e del Palatino per suoi accorgimenti irretisse, chi de’ tre imperadori l’uno nel palazzo imperiale uccidesse, l’altro in oriente governante il tutto e nominato Augusto da’ romani, e similmente il terzo fregiato del nome e degli onori di Cesare nelle sue forze recasse: chi, dico, tutte le dette cose abbia operato, nessun altro che Severo noi rinverremo. Così fini di vivere Albino, avendo egli per assai breve spazio goduto il funesto onor dell’imperio.
Severo poi fece strazio e scempio crudelissimo de’ suoi parenti ed amici, e tosto mandò in Roma il reciso capo di lui, con ordine che fosse appeso pubblicamente alla forca còn sotto un cartello, nel quale, dopo aver notiziato il popolo della sua vittoria, ci avea posta questa giunta: aver dato ordine che quel teschio in pubblico fosse affisso , perchè non si partisse dinanzi al volto loro l’esempio di quanto aveano meritato. Dato dunque sesto alle cose d’Inghilterra, diviso in due governi il reggimento dell’isola, e similmente ordinata a suo modo la Francia, e