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istoria libro iii. 115


to gittata da cavallo. E gli eventi posteriori, anziché frangere, invigorirono questi sospetti; perchè essendo già le cose tranquille e in sicuro stato, e avendo Severo gratificato gli altri generali tutti di grandissimi doni, solo Leto, ricordevole del suo tradimento, fece (come si convenia) punire di morte. Ma tutto questo ebbe luogo dipoi. Allora, veduto che fu Leto, si aperse a nuove speranze l’animo de’ severiani; i quali, rimesso a cavallo Severo, e indossatogli il manto purpureo, voltansi contro i loro sparpagliati vincitori, che, vedendosi con tanta furia e da fresche truppe assaliti, fecero da prima qualche resistenza, ma finalmente piegarono, e messi in fuga e grande uccisione furono inseguiti colla spada a’ reni fin sotto la città. Il numero de’ morti e de’ prigioni dell’una e l’altra parte venne dagli scrittori di quell’età variamente ed a capriccio numerato. La città di Lione fu arsa e tolta via, e ad Albino troncata la testa e presentata a Severo. Il quale, dopo tante vittorie ed in oriente ed in settentrione, non teme competitori che possano essergli messi in confronto da chi porrà mente all’esercito numeroso, alle barbare nazioni commosse, alle tante battaglie, e alla maravigliosa celerità delle rapidissime sue marce. Imperocché le imprese di Cesare contra Pompeo con soldati romani