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Appena dunque arrivarono quei corrieri, presentarono loro lettere ad Albino, dicendo dovergli dire qualche cosa in disparte. Avendo però Albino volto sempre il pensiere a paventare tradimenti, ordinò subito che venissero arrestati. Quindi esaminatigli, e tratta di loro tutta la confessione della trama, gli giudicò rei e gli mandò alla morte. Dopo di che, spiegando contro Severo condizion di nemico, manifestamente si apparecchiava alla guerra.

Inteso ciò Severo, di cui non fu visto spirito più superbo, si accese tutto di furore, e più non intìngendosi, convocò l’esercito, e in questa forma parlò: Non mi si dia colpa di leggerezza, tacciando le passate mie operazioni, nè mi si accusi di menar l’arte degli accorgimenti e delle coperte vie a danno di colui che mi teneva in conto di amico. E in che ho io mancato all’amicizia? Non misi Albino a parte del regno, e di regno non vacillante ma stabilissimo, concedendo a lui ciò che a’ fratelli stessi si niega, e dividendo seco quel dono che voi, o prodi, a me solo faceste? Che valuti sono cotanti benefizj? La più nera ingratitudine! Perchè, beffandosi egli del nostro valore, e fatto dimentico della fede a noi data, vuole per cupidigia rapir quello, che noi senza alcuna sua briga avevamo a lui partecipato. E