Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
istoria libro iii. | 99 |
nato imperadore, e ch’oltre a ciò contro lui marciava tutto l’esercito d’Illiria, scortato da altre numerose truppe di mare e di terra, fièramente perturbato, scrive a’ governatori delle provincie, che custodiscano diligentemente i passi tutti ed i porti. Fa pregare di ajuto i re di Partia, di Armenia, e dell’Atrenia. Quel degli armeni rispose di voler essere neutrale, e difenderebbe solo i suoi stati, se gli sopraggiugnesse Severo. Il re de’ parti, che ordinerebbe a’ suoi capitani di riunire insieme l’esercito, come usano fare negli apparecchi di guerra, non tenendo essi nè mercenarj nè truppe di linea. Barsemio poi, che allor regnava agli atrenj, gli mandò in ajuto alcuni battaglioni di arcieri. Il resto dell’esercito si formò in gran parte di que’ soldati, i quali si ritrovarono, e di marmaglia eziandio, spezialmente antiochena, la quale sospinta da giovenile leggerezza, e sviscerata di Negro, si fece con più audacia che prudenza arrotare.
Intanto Negro fortificava le gole del monte Tauro e suoi luoghi dirupati con mura fortissime ed altri propugnacoli, dandosi a credere che quelle rocce impraticabili sarieno per essere di schermo validissimo all’oriente. Imperocché il monte Tauro, elevando il suo dorso fra la Cappadocia e la Cilicia, divide le orientali dal-