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dell’imperio
DOPO MARCO.
LIB. III.
argomento.
Negro, avendo saputo che Severo avea occupato l’imperio e si preparava alia spedizione di oriente, si dà egli ancora a fare i più gran preparativi per quella guerra. Severo, entrato in Asia, vince i soldati di Negro a Ciuco, poi in Bitinia, e s’impadronisce della Cappadocia. Quindi, superate le trincee del Tauro, e traversata la Cilicia, viene alle mani con Negro al seno Issico, e dopo furiosa battaglia lo vince e fuga fino ad Antiochia, ove detto Negro venne ucciso. Di poi, scoppiati fuori i rancori tra Severo ed Albino, dettero loro cagione di guerra. Centro della quale fu Lione: e quivi dopo un incerto combattimento vinse Severo, prese la città, e troncata la testa ad Albino la mandò in Roma. Se ne andò poi Severo nuovamente in Asia: invase l’Armenia e l’Arabia felice: ed entrato nel paese degli atrenj, assediò Atra, e uopo lunga oppugnazione dovette ritrarsene. Ma trasportato nella Partia ottenne una compiuta vittoria, e così se ne ritornò in Roma trionfante. E quivi, dandosi tutto a’ pubblici e privati interessi, ammogliò ad Antonino la figliuola di Plauziano: il quale, convinto da Saturnino tribuno d’insidiatore della vita di Severo, fu penato di morte. In ultimo avendo Severo impresa una spedizione contro l’Inghilterra, mentre ancor durava la guerra, venne a morire. Passò l’imperio ad Antonino ed a Gela, i quali, abbandonata l’Inghilterra, se ne tornano in Roma.
Abbiamo discorso nel libro precedente la morte di Pertinace e di Giuliano, la venuta in Roma di Sevèro, e la da lui tosto intrapresa spedizione di Negro. Poiché Negro, contro ogni sua aspettazione, ebbe inteso che Roma stata era occupata da Severo, e che il senato avealo nomi-