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LETTERE 33 rono fatte, si veggono e s'intendono le operazioni intieibili di Dio; e se dalle contingenze più note le pie ignote appariscono; ben rileva alla umana immaginativa, che per lo moto del cielo comprendasi il Motore; e questa predestinazione divina, anche ad occhio che leggermente vi guardi, senza fatica sia discoperta». Che se dalla prima origine cominciando torniamo col pensiero alle cose preterite, dico dal tempo che i Frigii violarono l'ospitalità degli Argivi ); e se ne piace riandare le geste del mondo infino ai trionfi d'Augusto^ vedremo alcuna di quelle averle in tutto oltrepassate le cime dell'umano valore, e Dio per mezzo degli uomini, quasi per virtù di nuovi cieli, aver certe speciali cose operato. Ed a vero dire non sempre operiamo di per noi; perciocché talora siamo stromenti di Dio: e le volontà umane, nelle quali fu natural libertà ingenerata, anche esenti dall’inferiore e terreno affetto, sono alcuna volta di lassù condotte; e sottoposte alla volontà eterna, spesso inconsapevoli, servono a lei. 9. E se questi argomenti, che sono quasi principii a provare ciò che si cerca, non bastano; chi mai dalla conclusione indotta per tali precedenti non sarà costretto ad accordarsi alla mia opinione? Ben lo vedemmo nella pace di dodici anni posatasi in ogni parte del mondo, la quale è manifesto aver sillogizzato siccome sua propria figura la faccia del Figliuolo di Dio, quasi per compimento d’ogni opera. E Questi, fat^ TOSI Uomo a rivelazione dello Spirito, mentre evangelizzava in terra, come se partisse due regni^ distribuendo a Sé ed a Cesare tutte le cose^ giudicò si rendesse a ciascuno £ essi ciò eh* é- suo.. Che se V animo ostinato chiede più avanti, non consentendo per anche al vero, esamini le parole di Cristo eziandio stretto da legami^ al quale opponendo Filato la sua podestà, egli ch é Nostra Luce affermò provenire dalf alto quella signoria, onde si vantava colui che nelC autorità di vicario ivi adempieva t uffizio di Cesare. Non andate dunque, come vanno le genti, camminando nella vanità del senso ingombrati dalle tenebre; ma ben aprite gli occhi di vostra mente, e guardate come il Signore del cielo e della terra stabili a nostro governo un monarca. Questi é quegli che Pietro, vicario di Dio, ne ammonisce d* onorare; che Clemente, ora successor di Pietro, illumina della luce di apostolica benedizione; acciocché, dove il raggio spirituale non basta, lo splendore del secondo luminare ne rischiari e conduca. h) Il rapimento d’Elena fatto da Paride.* Dante, Epistole,