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disputa | 183 |
ma per peso; potrà esser ivi adequazione di peso, dove non siavi adequazione di quantità: e così quella dimostrazione è apparente, e non reale.
Sciogliesi l'instanza.
§. XVIII. Ma tale instanza è nulla, comechè procedente dall’ignorare la natura degli omogenei e dei semplici: poichè omogenei o semplici sonó i corpi; omogenei, come l’oro depurato; e semplici, come il fuoco e la terra, che regolarmente nelle lor parti si qualificano per ogni naturale passione. Laonde essendo la terra un corpo semplice regularmente nelle sue parti, si qualifica naturalmente e per sè, a così dire: per lo che essendo naturalmente la gravità inerente alla terra; e questa essendo un corpo semplice; necessario è ch’essa abbia in tutte le sue parti una regolare gravità, secondo la proporzione della quantità: e così scompare la ragione della instanza principale. Perciò deesi rispondere, che la ragione della instanza è sofistica, perchè inganna seconda la qualità, e semplicemente per causa di ciò. Convien sapere, che la natura universale non rendesi vana nel suo fine: onde sebbene la natura particolare alcune volte per l’inobbedienza della materia devii dal fine cui tende; la natura universale tuttavia non può in alcun modo mancare dalla sua intenzione; mentre sì l’atto che la potenza delle cose, le quali posson essere e non esscre, soggiacciono alla naturale universale. Ma l’intenzione della natura universale si è, che tutte le forme, le quali sono nella potenza della materia prima, si riducano ad atto; e siano in atto secondo la ragione della specie; e che la materia prima, nella sua totalità, sia costituita di tutte le forme materiali, sebbene nelle parti sia sotto ogni privazione opposta, eccetto una. Imperocchè tutte le forme, che sono in potenza della materia idealmente, essendo in atto nel Motore del cielo, come dice il Comentatore nel trattato Della sostanza dell’Orbe; se tutte queste forme non fossero sempre in atto, il Motore del cielo mancherebbe alla integrità della diffusione della sua bontà: lo che non è da credersi. E siccome tutte le forme materiali delle cose generabili e corruttibili, oltre le forme degli elementi, richiedono materia e soggetto misto e complessionato a quello, cui, come a fine, gli elementi sono ordinati, in quanto elementi; e mistione non può esservi, dove cose miscibili insieme esser non possono, come per se è manifesto: quindi necessita che nell’universo siavi una parte, in cui lutte le cose miscibili, cioè gli elementi, possano insieme trovarsi; ma questa non potrebbe esistere, se la terra non fosse in qualche parte emergente, come chiaro appare a chi guarda. Laonde ubbidendo ogni natura alla intenzione della natura universale; fu necessario ancora, oltre alla semplice natura della terra, la quale è d’essere allo ingiù, che le fosse inerente un’altra natura, per la quale ubbidisse alla intenzione della natura universale, come sarebbe il lasciarsi innalzare in una parte dalla virtù del cielo, quasi obbediente ad un comando: nella guisa che vediamo del concupiscibile ed