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disputa 177

muovonsi con moto retto; e i corpi leggieri muovonsi all’insù, ed i gravi allo ingiù. Imperocchè per grave e leggiero intendo ciò ch’è mobile, secondo che dice il Filosofo nel Cielo e nel Mondo. Se dunque l’acqua si muovesse verso B, e la terra verso A; essendo ambidue corpi gravi, si muoveranno in diverso modo allo ingiù; di che non può essere una sola ragione, essendo uno semplicemente allo ingiù, l’altro invece secondo la qualità. E la diversità nella ragione de’ fini mostrando la diversità in quelli, che sono per se stessi; è manifesto, che sarà nell’acqua e nella terra una diversa ragione di fluidità: e la diversità di ragione facendo equivoco colla identità del nome, come apprendesi dal Filosofo ne’ suoi Antipredicamenti; ne consegue che equivocamente si pronuncia la gravità dell’acqua e della terra: e ciò era il terzo membro della conseguenza, che doveva dichiararsi. Così adunque è manifesto per vera dimostrazione del genere di quelle, colla quale ha dimostrato non esser ciò, vale a dire che l’acqua non è eccentrica: il che formava il primo della successiva principal conseguenza, che dovevasi distruggere.


Distruzione del secondo membro.


§. XIII. A distruzione del secondo membro della successiva principale conseguenza dico, essere pure impossibile che l’acqua sia gibbosa; lo che dimostro così: Sia il cielo dove sono quattro croci, l’acqua dove tre, la terra dove due; ed il centro della terra e dell’acqua concentrica e del cielo sia D. E ritengasi, che l’acqua non può esser concentrica colla terra, se non sia la terra gibbosa in qualche parte sopra la centrale circonferenza, come sa chi è istruito nelle matematiche. Se in alcuna parte s’innalza la circonferenza dell’acqua, e per ciò la sua gibbosità sia nel centro dove è H, quella poi della terra dov’è G; indi si tiri una linea da D ad H, ed un’altra da D ad F; egli è chiaro che la linea da D ad H è più lunga di quella da D ad F; e per questo la sua sommità è più alta della sommità dell’altra: e toccando ciascuna nella sua sommità la superficie dell’acqua, nè oltrepassandola, è chiaro che l’acqua della gibbosità sarà allo insù per rispetto alla superficie dov’è F.

Non essendo quivi adunque ostacolo (se sono vere le prime suppusizioni), l’acqua della gibbosità scorrerà in giù, finchè sarà equiparata al punto D con circonferenza centrale o regolare: e così sarà impossibile che permanga la gibbosità, o vi sia; il che doveva dimostrarsi. Ed oltre a questa principalissima dimostrazione, si può anche per probabilità dimostrare, che l’acqua non abbia gibbosità fuori della