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raccogliere nè un viaggiatore, nè una povera libbra di merci.
Per quella di Bergamo allarga la sfera di attività e di attrazione prima a tutto il Regno, poi anche alla Svizzera, alla Spagna, al Portogallo, alla Francia, all’Inghilterra, infine alla Siria, all’Egitto, alle Indie orientali. E questo per mostrarsi coerente al principio da Lei stabilito che la sfera di attività di una strada di ferro non può essere che la somma delle sfere parziali di ciascuna stazione, strette però ad un cerchio del raggio di cinque miglia geografiche intorno alle stazioni stesse — mentre al di fuori di que’ cerchi una parte della gente vede fuggirsi dinanzi i convogli, e non ne può approfittare, ed un’altra parte trova opportuno di valersi di altri mezzi, cioè delle strade comuni che tornano di uso necessario o più comodo, e sono perciò preferite alle più celeri, cioè alle strade ferrate. (Illustr. pag. 25, 26).
Così attribuisce alla strada Ferdinandea condotta per Bergamo, malgrado il di lei sviamento a Brescia dalla pianura Lombarda, tutto l’annuo introito che io ho attribuito all’intiera strada Ferdinandea condotta per Treviglio cioè 11,644,500 lire, e vi aggiugne poi a capriccio, per le concorrenze di Monza e di Bergamo più di quattro milioni, senza essere in questo frenata nemmeno dal timore che nessuno sarebbe per crederle lo sperticato assurdo, che Monza e Bergamo sieno