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quello della ferrata Lombardo – Veneta (Illust. pag. 36, 37, 38).
E tutto questo per non mancare al dover suo, per essere obbediente alla legge propostasi di cercare le utilità attuali e sicure — presenti e prossime — di occuparsi delle condizioni presenti come quelle i di cui effetti sono sentiti immediatamente — e di non volersi occupare del futuro.
Da quella opportuna, sapiente e fruttuosa escursione attraverso i colli ed i Laghi Lombardi, la Commissione Castelli torna, quando piace a Dio, alla linea da Brescia a Milano.
Per la linea continua di Bergamo e Monza si ha soltanto una parte di quello che si può avere per la linea di Treviglio con la Diramazione, e questa parte la si ha con più spesa e con più incomodo.
Quindi la Commissione Castelli disgiunge quella incomoda diramazione di Bergamo dalla linea di Treviglio, fa il confronto delle due linee come se non vi fosse, e quando stima di avere bene imbarazzata e confusa la mente del lettore, ne parla alcun poco nelle ultime due pagine del suo scritto, e ne parla per incidenza e per grazia.
E non solo disgiunge la diramazione dalla nea di Treviglio, ma sentenzia che non si dovrebbe costruire, perchè, anche costruita che fosse, i Sig.ri Bergamaschi non vorrebbero approffitarne, e se ne andrebbero piuttosto per le strade comuni col bel gusto di occupare più tempo