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72 | capitolo ii |
Rappresentare i fatti per mezzo di concetti, significa, come abbiam detto, associare ed astrarre, quindi riunire i dati bruti, poi separarli, scegliendo ciò che diverrà elemento essenziale costitutivo del concetto, lasciando da parte gli elementi accidentali.
Una scelta analoga si riscontra già, come notammo (§ 5), nella conoscenza volgare, e si può dire che fa parte della disposizione volontaria di sensazioni rispondente al fatto conosciuto. Il parallelismo si lascia proseguire; infatti la supposizione di un concetto costituisce come la premessa volontaria del fatto scientifico, in quanto implica una scelta di dati e quindi una disposizione di esperienze.
L’importanza di questo elemento volontario viene messa in evidenza ove si confrontino diversi concetti capaci di subordinare ugualmente un certo insieme di esperienze, poichè ne risulta allora una certa arbitrarietà della conoscenza scientifica, la quale può valutarsi appunto in ordine alla facilità della previsione ed al suo incremento estensivo.
Ma la discussione di tali questioni implica di considerare la Scienza, non più come formata, bensì nel suo progressivo sviluppo, dove in luogo dell’accettazione di fatti acquisiti si hanno ipotesi e teorie.
Procediamo dunque a trattare dell’acquisto delle conoscenze, accennando dapprima alla posizione storica del problema, e mostrando poi come la soluzione di esso si riattacchi alla dottrina della conoscenza per concetti, sopra enunciata.
§ 21. Empirismo e razionalismo.
L’esame critico della conoscenza che, incominciando dal dubbio, giunge ad una fede sempre più sicura e soddisfacente, ci conduce a parlare dei mezzi dell’investigazione scientifica. Sono l’osservazione, l’esperienza e il ragionamento.
Senza addentrarci in una particolare disamina, basti dire che i due primi vengono spesso contrapposti al procedimento razionale. La controversia fra l’empirismo e il razionalismo sorge appunto da questo falso modo di rappresentarsi le cose.
Ma essa è chiusa ormai per chi abbia compreso il posto che occupano i diversi metodi dell’investigazione nella Scienza moderna. Ed è notevole come ad uno stesso resultato sieno venuti per vie diverse, spiriti diversamente educati. Felice particolarmente ci sembra il modo come Claude Bernard tratta la questione, nella sua classica «Introduction à la Médécine expérimentale».
Ormai la pretesa di penetrare col ragionamento i segreti dell’universo, che si troverebbero misteriosamente rivelati nelle leggi del nostro spirito, va relegata fra le chimere.