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fatti e teorie 71

di un intermediario (non bene determinato) fra i fatti; così, p. es., le immagini dell’atomo, dell’etere, ecc.


§ 19. Valore delle conoscenze scientifiche.

Un’altra riflessione di carattere generale, concerne la questione che si è affacciata più volte, almeno come implicita, nella analisi del «fatto», cioè quella del valore delle conoscenze scientifiche.

Una critica approfondita intorno a ciò escirebbe necessariamente dal dominio della Scienza, perchè il fatto scientifico presentandosi finalmente come una somma di fatti bruti, il suo interesse si palesa pur relativo all’interesse di questi, ed è quindi materia di giudizii apprezzativi, che possono venire subordinati a criterii diversi, in rapporto a fini diversamente voluti.

Ma, entro i limiti della Scienza cade il giudizio che intende a valutare i rapporti generali ed astratti, misurandone la capacità a cogliere e rappresentare i fatti, le loro somiglianze e differenze, in un ordine già dato come interessante, cioè in relazione allo scopo conoscitivo. Sotto tale aspetto il numero dei fatti bruti associati in un fatto scientifico, ossia la generalità di questo, non ne costituisce l’unico elemento di valore; accanto ad esso è da mettere in conto un elemento subiettivo, cioè il modo di associazione dei fatti bruti medesimi, cui si collega la facilità della previsione concreta, la possibilità dell’ulteriore progresso scientifico.


§ 20. Conoscenza per concetti.

Riguardiamo più da vicino codesto aspetto subiettivo delle conoscenze scientifiche.

Mentre cresce in esse il contenuto reale di fatti, che vengono per così dire sommati negli invarianti più generali, la forma della previsione progredisce e si adatta alla varietà dei casi, acquistando una crescente indeterminazione.

Perciò i rapporti generali, presi da soli, non costituiscono integralmente «somme di fatti bruti»; c’è in essi, come già vedemmo, un’astrazione o eliminazione di dati. Il fatto scientifico riveste la forma di un fatto semplificato, tipo di una serie di fatti possibili; e la previsione concreta si effettua aggiungendo al tipo la conoscenza degli elementi riguardati come accidentali, che distinguono e fissano un fatto reale nella serie stessa.

Ora questo tipo prende il nome di concetto, e si può dire quindi che la conoscenza scientifica tende ad effettuarsi per mezzo di concetti: nel quale enunciato si ravvisa una veduta della più alta importanza, che può già riattaccarsi ad Aristotele, e che Kant ha posto a fondamento della sua «Logica trascendentale»; ma da cui sembra ognora possibile dedurre nuove e feconde conseguenze, in rapporto alla teoria della Scienza.