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70 | capitolo ii |
oggi riguardato come oggetto di osservazione alla portata di tutti, non fu ammesso in epoche di civiltà assai vicine alla nostra. Sicchè il popolo elleno, che pur consideriamo modello di altezza spirituale, sorse contro il filosofo che, materializzando mostruosamente il Dio Apollo, osò vedere nel sole un corpo infiammato più grande del Peloponneso!
Esaminiamo il significato delle supposizioni contenute nella conoscenza scientifica.
Supporre un fatto significa:
Il primo significato è relativo al campo delle esperienze che si concepiscono come possibili. Fissare i limiti di questo campo è una questione delicata, e dipendente, in parte almeno, dallo stato delle conoscenze, perchè certe condizioni difficili, che oggi sembra impossibile disporre, potrebbero essere realizzate domani.
Tuttavia, indipendentemente dalla possibilità concreta, si ammettono, come idealmente possibili, le supposizioni che implicano una semplice estensione delle condizioni in cui l’esperimento può attualmente compiersi, o delle sensazioni note che ad esso corrispondono. Così appunto si parla di fatti lontani, simili a quelli che constatiamo vicini, e di oggetti molto grandi o molto piccoli, dove i dati sensibili si suppongono soltanto moltiplicati o divisi, senza che ne sia snaturato il carattere proprio; certi istrumenti, come il telescopio o il microscopio, ecc., conferiscono un significato concreto alla estensione delle sensazioni suddette.
Relativamente al secondo significato, la possibilità di supporre non è in alcun modo limitata dalla impossibilità di realizzare le condizioni richieste; alla verifica diretta subentra allora una verifica indiretta illimitatamente proseguibile; ed in questa proseguibilità è un carattere delle supposizioni di fatto, cui corrisponde una rappresentazione integrale sotto ogni rapporto, senza arresto necessario.
Soltanto nel processo di acquisto della conoscenza, e non nella Scienza positiva formata, vi sarà luogo di considerare, accanto a queste, altre supposizioni (rappresentative), dove le condizioni e sensazioni associate sono non soltanto estese al di là dei limiti pratici attuali, ma anche snaturate, per modo che esse implichino un’astrazione necessaria da alcuni dati che l’esperimento fornisce in casi simili, e quindi un arresto nella rappresentazione del fatto supposto. Pertanto, gli oggetti che a queste corrispondono, non potranno più essere pensati come reali, ma soltanto come enti fittizii, che adempiono l’ufficio