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68 capitolo ii

zioni, relativamente generali, acquisite mediante il confronto dei documenti, attinenti ad un periodo o ad un ambiente; essi si valgono di queste come di un mezzo interpretativo e correttivo dei documenti stessi, e vengono così abilitati a completare con opportune supposizioni i fatti bruti già acquisiti, e ad intenderli nel loro significato. In tanto dunque la conoscenza storica ha valore scientifico, in quanto vale in un certo senso a prevedere quale possa essere il resultato di indagini che concernono lo stesso passato, in quanto cioè essa è capace di dirigere l’ulteriore ricerca storica.

Qualunque sia lo scopo più remoto (scientifico od artistico) per cui tale ricerca possa venir proseguita, lo scopo di ricostruire progressivamente la realtà del passato, basta già a formare l’oggetto di una Storia intesa come scienza, nella quale il valore di ogni cognizione si misura dalla sua capacità euristica; dove, per conseguenza, il rapporto relativamente generale (entro i limiti di una sufficiente determinazione), interessa più del fatto singolo, ed indipendentemente dagli elementi emotivi che vi si collegano. Così appunto nella storia dell’Architettura si ricercano sistematicamente, sopra i caratteri particolari delle opere individuali, quelli per cui si riconosce e distingue una scuola, sia, p. es., il bizantino o il gotico francese. Così nella storia politica di Roma, sopra gli avvenimenti singolari o alle vicende delle guerre, per cui si passa dalla repubblica all’impero, una analisi approfondita mette in luce tanti fattori di ordine generale che spiegano codesta trasformazione, e, all’infuori del modo particolare, ce la fanno apparire come il resultato di cause d’ordine generale; sia, p. es., il conferimento della cittadinanza romana, estesa ai soci italici nell’89 (console Lucio Cesare), per cui il funzionamento di un regime fondato sulla partecipazione diretta dei cittadini al governo della cosa pubblica, era divenuto impossibile. E nella storia moderna dell’Inghilterra, le fasi graduali dell’evoluzione liberale e democratica, ci appariscono illuminate e spiegate, in confronto alla storia di altri paesi, dalla veduta generale che il popolo e l’aristocrazia assunsero ivi tradizionalmente un atteggiamento concorde, rimpetto al Monarca.


Accanto allo sviluppo artistico, ed indipendentemente da esso, lo sviluppo della Storia nel senso scientifico, progredisce ai giorni nostri, dirigendo la ricerca a rapporti sempre più generali e profondi. L’indagine, oggi sistematicamente proseguita, dei fattori economici, è un’espressione di questa tendenza, per cui al disotto di ciò che è più appariscente, o artisticamente interessante, si cerca di penetrare le cause intime dei fatti, capaci d’illuminarli in una luce nuova, aiutando una più larga ricostruzione del passato.

In questo senso il tipo del fatto storico si riaccosta a quello scientifico; la realtà storica, come la fisica, si estende e si allontana da noi per via di supposizioni, e tende a presentarsi come una catena di rapporti, quasi una serie