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60 capitolo ii


Si è così eliminata ogni condizione estranea al vero rapporto costituente il fatto, per ritenere soltanto questo rapporto, il quale acquista quindi un significato più generale. La conoscenza scientifica intesa in codesto modo diviene maggiormente istruttiva. Noi vediamo come oggetto di essa una gerarchia di fatti, salienti per gradi ad una più alta generalità e condizionalità.


Che cosa sia un fatto scientifico, appare il più chiaramente nella Fisica. La caduta dei gravi, la temperatura costante di fusione e d’ebullizione dei corpi, la riflessione, la rifrazione e la polarizzazione della luce, l’induzione elettro-magnetica, porgono altrettanti esempii caratteristici di fatti, generali e condizionati ad un tempo.

Nei quali si palesa un rapporto invariabile di successione o di coesistenza, secondo che si tratti di fenomeni riguardati nell’aspetto dinamico o statico.

Altre scienze ci daranno occasione di discutere se altri fatti, che si discostano da questo tipo, vi si lasciano ricondurre.


§ 13. Fatto e legge.

Ma prima di volgerci a ciò, importa che ci fermiamo intorno ad una questione di parole, la quale involge una grave controversia filosofica.

I fatti condizionati, di cui sopra abbiamo discorso, si chiamano comunemente «leggi», soprattutto ove il loro enunciato sia semplice e generale.

Il nome «legge» suggerisce alla mente l’idea di un rapporto volontariamente fissato, al quale i fatti, concreti o possibili, debbano soddisfare. Questo è appunto il significato politico della parola. E sebbene il savio legislatore si attenga alla massima di ordinare soltanto i rapporti aventi già una base di fatto, si può tuttavia concepire una legge che sia priva di un tale sostrato; così appunto narrasi, il sovrano di un popolo d’oriente avere disposto severe sanzioni pel duello, benchè l’uso ne fosse completamente ignoto ai suoi sudditi.

Come una tale concezione della legge si sia sovrapposta ai rapporti fisici, è facile comprendere. Essa riesce invero perfettamente chiara a chi si rappresenti un caos, dal quale Iddio tragga il mondo attuale, ordinato secondo un disegno prestabilito.

Ma, all’infuori di codesta rappresentazione teologica, resta associata al concetto di una legge fisica, l’idea di qualcosa di necessario, che debba essere all’infuori del verificarsi o meno dei fatti contingenti, di cui essa esprime il rapporto; così, p. es., quando si pensano le leggi geometriche e meccaniche, che pur esprimono alcune proprietà del movimento dei corpi, come indipendenti dall’esistenza di questi.

«Necessità» è una parola, che riceve spesso, dai filosofi, interpreta-