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46 | capitolo i |
comune, presentando un’elaborazione completa dei dati dei sensi diversi, da cui la rappresentazione dello spazio trae la sua origine. Ma non è qui il caso di discutere per incidenza tale questione, che formerà oggetto di uno speciale capitolo.
Vogliamo soltanto aggiungere a quanto abbiam detto innanzi sul metodo scientifico, che non basta contemplare e coordinare in una sintesi i resultati generali della Scienza; occorre propriamente farne la critica sotto l’aspetto logico e psicologico, che conviene agli scopi della Gnoseologia sopra definiti.
Così appunto, per difetto di una critica siffatta, il positivismo di Augusto Comte non ha risposto in alcun modo ai problemi della conoscenza, sebbene il rinnovamento della Filosofia per mezzo della Scienza sia stata la grande idea del Maestro. Onde sotto l’aspetto gnoseologico appare superiore il positivismo inglese di Stuart Mill, di Bain, di Lewes, ecc., quantunque questi filosofi non abbiano posseduto forse una visione altrettanto larga e profonda delle scienze particolari.
La nostra conclusione non può essere in alcun modo di dare l’ostracismo ad un metodo, per accordare ad un altro una preferenza esclusiva.
Lo studio della Scienza, concepita come un «fatto», deve aiutarsi degli insegnamenti della Storia e dei resultati della Psicologia.
Ma importa soprattutto che la Gnoseologia venga concepita essa stessa come una vera scienza positiva; che cioè i suoi cultori si propongano problemi determinati, e li trattino con procedimenti, fin dove è possibile, rigorosi. Dia chi vuole libero sfogo alla sua fantasia, abbandonandosi ai sogni della Metafisica. Ma questa poesia di spiriti sublimi, che ognora si rinnoverà come espressione di un bisogno dell’anima umana, non deve imporre la sua sregolatezza alla Gnoseologia positiva che a lei resta estranea.
Vi è in quest’ultima un oggetto reale da spiegare, e quindi problemi effettivi da risolvere, che non debbono dipendere dalle opinioni incostanti dei filosofi e dagli interessi sociali, che le determinano.
Quelli potranno emanciparsene in una certa misura, ove ci si accordi a bandire sistematicamente ciò che tiene ai procedimenti trascendenti della ragione.
La ricerca che mira a rispondere ai problemi della Scienza, deve soddisfare a questa condizione logica, cui ogni ramo dello scibile è ugualmente subordinato, ove miri a significare in un senso qualsiasi dei «fatti».
Entro questi limiti una intesa di tutti gli studiosi sembra possibile a costituire, indipendentemente dalla Metafisica, una Gnoseologia positiva, la quale dovrà a sua volta riaffermare quella collaborazione scientifica che desideriamo come istrumento di un più alto progresso.