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introduzione 33

indeterminato, di mistico, quasi un segreto timore che opprimendo il viandante nella strada oscura e selvaggia, ne sminuisca le già deboli forze.

Questo quadro si adatta assai bene allo stato degli studii biologici, allorchè essi, sotto l’influenza della Filosofia generale, furono pervasi, come da un nuovo soffio più forte, dallo spirito positivo.

Pertanto la prima esplicazione del positivismo in questo dominio della Scienza, consiste nel rimuovere le illusorie spiegazioni mistiche, e nello spingere innanzi lo studio particolareggiato dei fatti: le pazienti indagini anatomiche, già penetrate con Cuvier nell’intimo degli organismi animali mediante la dissezione, si allargano nelle ricerche di embriogenia marina, e riescono più tardi alla fondazione della Citologia, grazie alle scoperte della tecnica istologica.

Di pari passo alle conquiste anatomiche marciano i progressi della Chimica biologica e della Fisiologia; la prima riuscendo ad eliminare la veduta di una diversa costituzione della materia organica, in confronto alla inorganica; la seconda riducendo e spiegando molteplici processi fisiologici come fenomeni fisico-chimici. Questi fatti particolari bene accertati, appariscono costituire la parte più positiva dei successi conseguiti dagli studii biologici ai nostri giorni.

Ma essi rispondono ad un indirizzo di ricerca parziale, analitico, che tende ad una spiegazione fisico-chimica dei fenomeni vitali. Già Comte, accennando alle somiglianze fra la Biologia e la Fisica ne ha rilevate le differenze, protestando contro il tentativo di ridurre l’una all’altra; e la natura della conoscenza fisiologica sintetica, in contrapposto alla fisica, è stata lucidamente chiarita da Claude Bernard: è un nuovo ordine di rapporti, un diverso aggruppamento dei fenomeni elementari, presi in un determinismo gerarchico, che costituisce la sintesi fisiologica.

Ora questa sintesi è espressa in un certo grado, da talune rappresentazioni generali, che si affacciano appunto in tale dominio, come idee direttrici della ricerca.

Se l’ipotesi dell’evoluzione ha assunto questo ufficio direttore, per riguardo agli studi anatomici e fisiologici, si deve appunto alle costruzioni teoriche che essa ha promosso a spiegare i fatti della eredità e della variazione, e alle vedute sui problemi della Citologia generale che vi si connettono.

Affacciamoci a questo campo, e vediamo tosto come il confronto delle osservazioni e delle esperienze, in una parola lo studio positivo dei fatti nel loro contenuto obiettivo, non sembri più sufficiente. Di nuovo sulle ruine delle antiche teorie screditate dell’animismo, della forza vitale e del nisus formativus, si ricostruiscono nuove rappresentazioni, che pur attingono a qualche