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330 capitolo vi


Dopo questi esempii riesce più agevole comprendere il procedimento esplicativo della Biologia, ove si parla della rispondenza di un organo ad una funzione, o di un modo di reagire in rapporto con un fine utile. Si possono trasformare queste espressioni in guisa da togliere ogni apparenza di contrasto col determinismo fisico. Si tratta invero di ritenere che, fra i molteplici elementi del fatto, la vita ci appare sinteticamente data prima che i suoi supposti fattori, non già nella realtà ma nell’ordine delle conoscenze; quindi dalla funzione nota risaliamo ai caratteri dell’organo capaci di spiegarla; dalla circostanza che il plasma vive inferiamo come probabilissima una certa facoltà di esso di reagire nel senso utile, almeno finchè si tratti di stimoli che non ne cagionano la morte ecc.

Un tale procedimento esplicativo sarebbe perfetto e si convertirebbe in una spiegazione del tipo fisico, se nel risalire dall’effetto dato alle cause si riuscisse a determinare l’intiero gruppo delle cause notevoli, il cui concorso consente la riproduzione sperimentale del fenomeno. Ciò non si è per anco ottenuto nelle spiegazioni propriamente fisiologiche, ma nondimeno vi è in esse un grado di conoscenza positiva che le precedenti osservazioni mettono in luce.

Giungiamo invero a risalire dagli effetti, che ci rappresentiamo come «fini» nella vita, a talune fra le cause prossime che concorrono a produrli, e da queste via via alle più nascoste condizioni concomitanti e alle cause più lontane.

Soltanto qui la catena è più complicata e più lunga e non ci è dato invertire la serie, così come non è dato al chimico di spiegare un quadro di Raffaello coll’analisi dei colori che lo compongono.


§ 41. La vita e i principii termodinamici.

Fino ad ora non abbiamo trovato alcuna irriducibile contraddizione fra l’ipotesi meccanica e le scienze della vita.

Per proseguire il nostro esame dobbiamo sottoporre ad una verifica i principii della Fisica che risultano dalle ipotesi meccaniche più generali. Sorvoliamo sulla conservazione della materia, che permane nella vita, e parliamo dei principii energetici ed in ispecie di quelli della Termodinamica.

Anzitutto il principio della conservazione dell’energia è verificato anche nei fenomeni della vita.

All’infuori di ciò non si sa nulla di positivo.

Sarebbe molto interessante istituire ricerche approfondite in ordine al secondo principio della Termodinamica.

Nell’ipotesi meccanica, questo appare come un effetto di media in un sistema disorganizzato. Ora nel nostro caso l’applicazione del postulato della media solleva gravi dubbi.

Che cosa esprime finalmente codesto postulato? Esso traduce con un computo numerico l’ipotesi di una certa regolarità statistica di un gran numero