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estensione della meccanica 325


Ma, considerata come priva di senso la rappresentazione trascendentale di una volontà e di una personalità etica al di là delle sue manifestazioni, risulta chiaramente che la tesi del libero volere non contraddice al determinismo.

L’una e l’altra tesi conservano nei rispettivi campi tutto il loro valore. La possibilità di una estensione illimitata della scienza psicologica, non toglie l’apprezzamento delle azioni umane, in quanto esse sono volute o non volute per riguardo ai dati fini.

Vero è che la tesi deterministica ha potuto esercitare una influenza scoraggiante sopra alcune deboli volontà, in seguito ad erronea interpretazione. Stuart Mill stesso ha subìto tale effetto e ci attesta di essersene liberato in un passo significativo della sua Autobiografia: «La teoria che per la prima volta io comprendeva nel suo vero senso, non apparisce più scoraggiante, ed, oltre al sollievo che ne venne al mio spirito, cessai di soffrire del peso così grave per chi mira a riformare le opinioni altrui, di ritenere che una dottrina sia vera e la contraria moralmente benefica».

Ma a simili effetti di erronea interpretazione, si possono contrapporre i vantaggi che una volontà non inferma può tratte dalla teoria deterministica rettamene intesa; imperocchè l’esatta conoscenza del peso relativo dei motivi che ci spingono alle deliberazioni, l’apprezzamento adeguato del modo come siamo capaci di reagire agli stimoli e d’inibirne gli effetti, c’insegna a rafforzare la nostra volontà stessa, operando sopra noi medesimi in modo da assicurare il trionfo della nostra personalità permanente sopra le mutabili eccitazioni esterne.


§ 39. Fisicismo.

Sgombrato il terreno dalle difficoltà psicologico-morali, ritorniamo alla considerazione scientifica dei fenomeni della vita.

Il determinismo implica genericamente la più estesa possibilità di cogliere nella serie di questi fenomeni degli invariabili rapporti di coesistenza e di successione; l’ipotesi meccanica aggiunge una idea limitativa, in quanto suggerisce la possibilità di scegliere come circostanze determinanti, dei dati aventi un significato fisico, all’infuori della vita.

Questo modo particolare d’intendere il determinismo biologico prende il nome di fisicismo; esso può concretarsi più precisamente nelle seguenti richieste:

1) che la spiegazione biologica debba rappresentare il fenomeno proposto come il conseguente o il connesso invariabile di dati fisico-chimici (calore, elettricità, movimento ecc.) concorrenti secondo certi rapporti quantitativi;
2) che quindi il concorso dei suddetti fenomeni fisico-chimici, dia luogo ad una condizione nella quale resti determinato un fenomeno analogo a quello proposto, anche fuori della vita.

E quando il fisicismo si consideri non tanto come aspirazione remota,