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estensione della meccanica 321

altri ormai potrebbero aggiungersi, recati dai più recenti progressi delle scienze biologiche.

Vogliamo ricordarne uno solo altamente istruttivo, citando il resultato degli studii sulla malaria (Laveran, Marchiafava, Golgi, Ross, Grassi, Dionisi, Bignami e Bastianelli); il quale reca una confortante promessa che l’etiologia delle malattie abbia ad uscire da quella vaga oscurità di spiegazioni onde si è reso celebre il medico di Molière.


§ 38. Determinismo psicologico e libero arbitrio.

Ma per verità il determinismo biologico non sarebbe seriamente contestato da alcuno, se dall’accoglierlo nel più largo senso come supposizione generale, non scaturisse la conseguenza che anche i fenomeni psicologici, ed in particolare il nostro pensiero e la nostra volontà, possano essere compresi ugualmente in un rapporto di determinazione causale.

Un sentimento di ripugnanza si connette a questa veduta; sentimento che si attenuerebbe invero se potessimo isolare dal mondo conosciuto la nostra propria persona, che sparirebbe infine del tutto se fosse possibile di escludere dalla conclusione l’uomo o gli animali superiori, per limitarla soltanto agli esseri inferiori della scala zoologica, tanto lontani da noi.

Al contrario una riflessione scientifica più matura ci vieta di separare così arbitrariamente ciò che appare congiunto in una serie continua. La nostra causa resta legata a quella dei vibrioni e delle amebe. Poichè si progredisce per gradi dalle infime forme della vita alle superiori, poichè anche i fenomeni dell’intelligenza si sviluppano insensibilmente dagli animali all’uomo, e poichè essi fan parte della vita come cause e come effetti, bisogna risolversi ad una scelta unica; o ammettere in tutta la sua estensione il determinismo biologico e psicologico, o negarlo e accettare l’idea della spontaneità, in un senso che esclude o limita a priori in questo dominio la possibilità della previsione.


Per dirimere la difficoltà, giova anzitutto considerare il così detto problema del libero arbitrio, distinguendo in esso la questione scientifica che concerne il determinismo psicologico degli atti umani, e la questione morale che si lega al giudizio di essi1. La sovrapposizione di quest’ultimo ordine di argomenti nel campo scientifico è una intrusione indebita, dalla quale dobbiamo emanciparci se vogliamo acquistare una veduta scientificamente serena.

Ma se ciò sia concesso, e si guardi soltanto ai fatti della volontà altrui, ogni oscurità è eliminata.

La domanda «se la volontà sia determinata dagli antecedenti», presa positivamente, significa soltanto questo «se le altrui deliberazioni sieno preve-

Enriques, Problemi 21
  1. Circa i rapporti della questione colle recenti teorie nel diritto penale vedasi Mario Calderoni: «I postulati della scienza positiva e il diritto penale», Firenze, Ramella, 1901.