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320 | capitolo vi |
Rispondiamo senza esitazione: nessuna. Ma crediamo opportuno di giustificare tale risposta.
Fra il sapere da una parte, il sentire e il volere dall’altra, passa questo rapporto: Il sapere è indipendente dal sentimento e dalla volontà, poichè implica un rapporto ipotetico fra la volontà e la sensazione susseguente (Capitolo II). Il sentimento e la volontà sono alla lor volta indipendenti dal sapere; la Scienza non può modificare le emozioni che accompagnano gli oggetti conosciuti; essa non può dettar norma alla volontà se non in modo relativo, cioè dove si tratti dei mezzi, o dove si tratti di fini che vengano riconosciuti in contrasto con altri fini superiori, più fortemente voluti.
Ora, per chi comprenda chiaramente tali rapporti, è assurdo chiedere ad una teoria scientifica la spiegazione dei sentimenti, o pretendere che le immagini accolte come istrumento di previsione suscitino quei sentimenti stessi che accompagnano i fatti rappresentati.
Per conseguenza cade l’accennata obiezione pregiudiziale contro la possibilità dell’ipotesi meccanica sui fenomeni della vita. Questa ipotesi risponde ad un atteggiamento contemplativo dello spirito in cui si vuol prevedere, e si astrae dai sentimenti pei quali le previsioni richieste acquisteranno un valore relativamente ad un diverso atteggiamento (attivo) dello spirito stesso.
§ 37. Determinismo biologico.
Ma la previsione è possibile? O vi si oppone la «spontaneità» di ciò che vive?
Ecco un problema positivo che sorge dalle divergenze rappresentative sopra esaminate; è il problema del determinismo biologico.
Il senso di questo consiste invero nell’ammettere che ai fatti vitali «possano riferirsi previsioni determinate secondo l’ordine di coesistenza e di successione causale», e quindi che quelli possano formare oggetto di una conoscenza scientifica illimitatamente progrediente.
Ora il principio deterministico non può essere dimostrato a priori; esso esprime una supposizione generale che si giustifica ugualmente nei varii campi del sapere mercè il successo delle previsioni stabilite, cioè col progredire della Scienza.
Ma tra i fenomeni della vita ed i fenomeni fisici non vi è a questo riguardo alcuna differenza che non si possa spiegare colle condizioni complesse del fatto fisiologico, sia che si tratti di esseri viventi o anche semplicemente dei loro organi o tessuti.
L’apparente contraddizione di fenomeni diversi che si producono in circostanze sensibilmente uguali, si risolve con una discriminazione approfondita di queste.
Esempii luminosi in proposito trovansi esaminati e discussi da Claude Bernard nella sua «Introduction à la médecine expérimentale»; ai quali molti