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estensione della meccanica 319

suscettibili di previsione, mercè relazioni quantitative che risultano determinate da alcune circostanze caratteristiche del presente o del passato.

Il proposito di proseguire quest’ordine di considerazioni, estendendo la spiegazione meccanica ai fenomeni della vita, dà luogo invece a discutere alcuni problemi pregiudiziali su cui vogliamo brevemente intrattenerci.

Diciamo anzitutto della possibilità di una spiegazione siffatta, e poi del suo valore, ossia della utilità scientifica che può derivarne.


La questione della possibilità di fornire (nel più largo senso) un modello meccanico pei fenomeni della vita, ci conduce a:

1) Sgombrare il terreno da alcune vacue obiezioni preliminari.
2) Esaminare le questioni connesse al determinismo biologico, ed in ispecie il contrasto
a) fra determinismo psicologico e libero arbitrio:
b) e fra fisicismo e spiegazione teleologica.
3) Riconoscere se nei fenomeni della vita si trovino verificati i principii generali della Fisica che seguono dall’ipotesi di un meccanismo.


§ 36. Obiezioni preliminari.

Contro all’ipotesi meccanica in Biologia si adducono anzitutto come argomenti alcune frasi fatte, di cui è opportuno denunziare la vacuità.

Si oppone p. es. la spontaneità, il cambiamento di tutto ciò che vive, all’inerzia, alla immutabilità della materia, e dall’antagonismo delle immagini evocate con queste parole si pretende trarre una irriducibile contraddizione.

Ora, se la «spontaneità» è qui presa come «attività» o «possibilità di cambiamento per condizioni interne», si deve dire che l’immagine di una materia assolutamente passiva non risponde affatto al concetto portato da un coordinamento dei varii rapporti fisici, dove la materia si manifesta sempre come un insieme di energie. In questo senso sembra assai più adeguata la veduta che tutto intorno a noi è vivente ed attivo, salvo una differenza di grado, nell’intensità o nella rapidità del mutamento, e nella relativa importanza dei fattori interni ed esterni sul corso dei fenomeni.

Ma le obiezioni suindicate, ed altre analoghe, muovono evidentemente da ragioni sentimentali.

La vita non è data a noi soltanto come oggetto di rappresentazione; le previsioni che vi si collegano suscitano nello spirito nostro il timore o il desiderio, corrispondono a fini voluti o disvoluti.

Ebbene l’ipotesi meccanica è incapace di spiegare i sentimenti associati alla rappresentazione di ciò che vive, o di suggerire una norma alla volontà; peggio ancora quella ipotesi sembra contraddire ai sentimenti suddetti con una veduta deterministica dei fatti psicologici, che esamineremo più avanti.

Che valore hanno queste ragioni di sentimento?