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316 | capitolo vi |
posto le «forze», e si tende a ridurre gli uni agli altri. Questi due indirizzi che si riattaccano ai nomi di Descartes e di Newton, s’intrecciano e si alternano nel progresso scientifico di cui abbiamo tentato di ricostruire il quadro, e convergono in una più intima associazione dei dati sensibili ed in un riavvicinamento delle immagini, onde da una parte si allarga il concetto dei legami, e dall’altra si unificano le forze in un tipo, p. es. elastico o elettrico.
Ma nel contrasto fra la tendenza cartesiana e la newtoniana si riconosce non soltanto un criterio di scelta delle immagini primitive, ottiche o tattili-muscolari, bensì anche una disposizione a valutare diversamente il momento genetico associativo ed il momento attuale astratto della rappresentazione mediante rapporti di quantità.
Sotto questo aspetto, le due tendenze appariscono oggi più lontane che mai, imperocchè le tesi più radicali vengono ugualmente sostenute, sia che «la spiegazione fisica consista nel modello meccanico», sia all’opposto che «essa consista nelle equazioni determinatrici, all’infuori di ogni modello».
Questa differenza nel modo d’intendere la «spiegazione fisica» viene riattaccata di solito alla differenza psicologica che separa gli spiriti immaginativi ed i logici; ma vi è di più una diversità di ufficio dei due tipi di spiegazione per riguardo a due momenti del progresso scientifico, cioè allo sviluppo propriamente inventivo che gl’immaginativi soprattutto promuovono, e alla sistemazione della Scienza acquisita di cui i logici hanno ad occuparsi.
Il correlativo di «spiegare», cioè «comprendere», significa per gli uni e per gli altri essere abilitati a certe previsioni, ma queste non si aggirano ugualmente per tutti nel medesimo campo.
Ora è evidente che la spiegazione sintetica, cui corrisponde il massimo di comprensione, risulterà da un coordinamento critico dei varii tipi di spiegazione, che porga non soltanto la somma delle varie previsioni richiedibili, ma anche un’adeguata conoscenza dei rapporti fra i campi differenti a cui esse si riferiscono.
Illustriamo questo concetto, sviluppando sotto forma di tesi ed antitesi le due vedute relative al valore conoscitivo ed euristico delle equazioni e dei modelli.
Tesi. La possibilità di fornire un modello meccanico per un gruppo di fenomeni A, importa che i dati misurabili di questi possano essere ad ogni momento determinati, una volta fissati i parametri arbitrarii.
Il valore conoscitivo del modello sta dunque nelle equazioni che permettono codesta determinazione, equazioni resultanti ugualmente, come parte comune, dai varii modelli possibili.
Qui è da osservare una differenza essenziale fra due casi: