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estensione della meccanica 313

definite per ogni istante: la velocità di P in quell’istante e la forza che compete a P per la sua posizione attuale.

In definitiva la previsione del moto futuro di P viene dedotta dal sovrapporre la conoscenza di queste circostanze determinanti:

1) caratteri interni di P, cioè la sua massa;
2) circostanze esterne al moto di P, cioè il campo di forze definito da A, B, C....;
3) un semplice carattere di relazione fra P ed A, B, C...., cioè la velocità di P rispetto a quei corpi, nell’istante dato.

Tali circostanze definiscono lo stato attuale del fenomeno di movimento di un punto isolato, e lo stato futuro dipende dallo stato attuale e non dagli stati precedenti (cfr. § 12).

Questa ipotesi di non eredità corrisponde al principio d’inerzia generalizzato. Essa implica in particolare che il campo S non venga modificato dal moto di P, almeno in questo senso: la presenza di P in S modifica il campo di forze definito dai corpi A, B, C..., cioè muta il resultato delle esperienze che si effettuino sopra altri punti tenuti fermi in S; ma questa modificazione essendo pensata come istantanea non si ha da tenerne conto nello studio del moto di P stesso, cioè la presenza di P nel campo ad un istante anteriore non modifica la forza che agisce su P nella sua posizione attuale.

Ora lasciamo cadere il principio d’inerzia generalizzato, e (conservando gli altri concetti e principii della Meccanica) cerchiamo di riconoscere il tipo generale di un’ipotesi non-newtoniana, da assumere, al posto del principio abbandonato, come determinatrice del moto.

Questa ipotesi potrà far dipendere il moto futuro di P da tutti gli stati precedenti, cioè prendere la forma di una ipotesi d’eredità; ma se si vuole una rappresentazione dei fatti per mezzo di cause elementari (cap. II, § 33), bisogna ammettere che codesti stati abbiano indotto per contiguità delle modificazioni che possiamo riconoscere attualmente nel campo.

In questo modo all’ipotesi di eredità si sostituisce una ipotesi di solidarietà del campo:

Se un punto isolato P si muove in un campo S, rispetto ai corpi immobili A, B, C...., che si ritengono come circostanze determinanti del moto, il suo movimento futuro dipende dalla sua massa, dalla sua posizione, dalla sua velocità attuale, e dalle forze che nell’istante attuale potrebbero essere virtualmente determinate con esplorazioni del campo; tali forze dipendono alla lor volta non soltanto da A, B, C...., ma anche dal precedente moto di P, come se P non fosse isolato ma contenuto in un mezzo che si muova con esso.

La rappresentazione di questo mezzo fittizio che contraddice le circostanze sperimentali assunte nell’ipotesi di isolamento (ambiente vuoto) sta a significare che non possonsi distinguere per astrazione le circostanze determinanti interne