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estensione della meccanica 307


Speculazioni di questo genere stanno a significare il tentativo di cogliere mediante analogie, i rapporti fenomenici che si concepiscono connessi all’insieme dei corpi; il loro valore sta appunto nella veduta di una solidarietà universale di tutte le cose sensibili, contrapposta come correttrice alle intuizioni stesse della materia, cioè alle distinzioni di caratteri interni ed esterni che vi si connettono.

Ma ad esprimere la solidarietà del mondo sensibile, e a correggere le distinzioni astrattamente conseguite rispetto ad esso, ben difficilmente si potrà riuscire in modo adeguato mediante un modello preso a priori!

Non vi è quindi da stupirsi se anche i modelli ideati da uomini di genio rendono ben poco conto dei rapporti che si ha in vista di spiegare, e se teorie prescindenti da ogni modello meccanico riescono ugualmente allo scopo conoscitivo.

Noi domandiamo di definire l’etere come qualcosa che tenga in ogni posto e in ogni istante di tutte le materie più o meno lontane, sia p. es. come un insieme di particelle che emanano dai corpi materiali o si concentrano in essi; particelle i cui movimenti sono connessi ai fenomeni della materia e possono esser conosciuti, almeno nei loro effetti di media, per mezzo dei rapporti fisici fra i corpi.

Crediamo che una qualche rappresentazione unificatrice di questo genere non tarderà a sorgere nel campo della Fisica delle radiazioni, ove si considerano oggi come radicalmente distinte le radiazioni emissive (scariche di elettroni) e le vibratorie (non deviate da una forza magnetica); sarà in qualche modo il risorgimento di un’Ottica dell’emissione, radicalmente trasformata.

Senza arrestarci sulle difficoltà di un tale programma ci limitiamo a rilevare che la concezione dell’etere da noi domandata eliminerebbe a priori dalla Elettro-magnetica dei corpi in moto, le questioni fittizie che nascono dal prendere un sistema assoluto di riferimento. Si tratterebbe soltanto di sapere per ogni mezzo e per ogni ordine di fenomenti che vi si svolgano, quali sono le particelle eteree a cui debbonsi attribuire i fenomeni stessi; e se nei fenomeni di origine interna al mezzo si fanno intervenire soltanto le particelle che emanano dai corpi di questo, il principio di relatività resta assicurato a priori1.


§ 30. Dinamica dell’elettrone: radiazioni.

Abbiamo accennato (§ 28) come la spiegazione del principio di relatività pei fenomeni elettro-magnetici sia stata ottenuta mercè i più recenti sviluppi della teoria degli elettroni, dai quali è scaturita una Dinamica elettrica.

Il punto di partenza della nuova dottrina è lo studio delle varie radia-

  1. A quest’ordine d’idee sembrano in qualche modo accostarsi le vedute più recentemente sviluppate da Walter Ritz. Cfr. Rivista di Scienza «Scientia», v. VI, 1908. (Aggiunta alla 2ª edizione).