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estensione della meccanica | 267 |
Questa conseguenza è lungi dall’essere verificata in generale, ma essa si verifica nel caso limite di trasformazioni reversibili (adiabatiche), per le quali la condizione della indistruttibilità del calore, supposta dalla ipotesi, trovasi realizzata.
E l’importante è questo, che la definizione positiva della temperatura assoluta, a cui si è condotti in rapporto alle trasformazioni reversibili, riesce affatto indipendente dall’ipotesi del fluido calorifico; essa permane come espressione di un fatto, comunque l’ipotesi suddetta si chiarisca inadeguata a spiegare la conversione del calore in lavoro meccanico, e la reciproca produzione del calore per mezzo dello sfregamento o della percussione dei corpi ecc.
Il fatto supposto nella definizione della temperatura assoluta può essere riconosciuto attraverso ipotesi rappresentative differenti; così, p. es., attraverso la teoria cinetica dei gas (cfr. § 10), dove si prenda come temperatura assoluta la forza viva media delle molecole gassose in movimento.
Le due rappresentazioni contengono ugualmente quel fatto in quanto esprimono certe associazioni di dati sensibili. Ma esse si ricoprono soltanto in parte, e la seconda rappresentazione dà qualcosa di più, cioè conduce a fissare lo zero: sicchè la temperatura resta definita a meno di un fattore dipendente dalla scelta dell’unità di misura, mentre dalla prima rappresentazione essa veniva determinata a meno di una sostituzione lineare
τ = at + b.
Ed il significato di codesta scelta di uno zero assoluto è il riconoscimento di un massimo di quantità di calore (o di lavoro) che può fornire un gas.
Si avverta infine che il fatto fondamentale posto a base della definizione delle temperature assolute, si integra mercè la teoria cinetica, col riconoscimento che le quantità di calore acquisite o fornite dai varii gas, sono proporzionali fra loro (legge di Joule) ed alle rispettive dilatazioni, donde un accordo dei termometri a gas, che tuttavia sussiste soltanto in quell’ordine di approssimazione in cui si applica la teoria cinetica nella sua forma più semplice.
§ 7. Ricapitolazione e critica.
Dalla discussione precedente possiamo raccogliere la seguente conclusione:
La rappresentazione di una serie di dati fenomenici come quantità, è il resultato di un certo processo di associazione ed astrazione, che suppone dei fatti.
Il successo del procedimento, per ogni cerchia di associazioni, è vincolato alla sussistenza dei fatti accennati. Ma, dove questi non sussistano, può