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capitolo vi.


ESTENSIONE DELLA MECCANICA




A - La fisica come estensione della Meccanica.


§ 1. Sviluppo della filosofia meccanica.

«Spiegare e rappresentare come movimento, tutto ciò in cui si continua il fatto del movimento, e tutto ciò che lo precede», tale è il problema posto dalla filosofia di Descartes, alla cui soluzione tendono in vario modo, da due secoli, gli sforzi dei più grandi teorici della Fisica.

Lasciamo per un momento da parte la veduta di ciò che caratterizza propriamente il pensiero cartesiano, in contrapposto ad altre tendenze affini, e consideriamo nel suo aspetto più generale il processo genetico dei concetti, che riesce alla costruzione della Meccanica, ed alla sua estensione progressiva nella Fisica.

Riconosciamo allora in codesto processo un duplice sviluppo:

1) uno sviluppo interno, che ha come idea direttrice la riduzione progressiva dei dati primitivi di senso, associati nei concetti;
2) uno sviluppo esterno, più particolarmente estensivo, che mira ad associare ai medesimi concetti una varietà sempre più larga di dati sensibili.

I termini dell’uno e dell’altro sviluppo sono stati fissati arditamente da Descartes, prima ancora che la Meccanica venisse costituita con Newton; per una parte la riduzione deve spingersi fino alla soppressione di ogni differenza qualitativa dei dati, toccare cioè ad una perfetta unificazione; d’altra parte l’estensione non deve incontrare alcun limite, l’intiero universo fisico deve trovare la sua adeguata spiegazione nella Meccanica!

Questo grandioso disegno metafisico rappresenta per così dire il quadro ideale, entro cui si muove il progresso della Scienza moderna.

L’enorme lavoro di due secoli ha recato certo alla Fisica notevoli acquisti.

Ma infine ne è uscita ai giorni nostri una conseguenza assolutamente imprevista da coloro che la promossero, cioè una critica nuova di quegli stessi principii già tenuti come verità indiscutibili e rigorose, una ricerca del signi-