Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
la meccanica | 223 |
molla o di un filo elastico ecc., attesochè tali tensioni e pressioni connesse a certi corpi mobili, soddisfino sensibilmente alle due proprietà fondamentali:
Il procedimento da cui sorge così una rappresentazione delle «forze uguali» appare del resto parallelo a quello per cui s’introduce in Geometria la nozione di «figure uguali» mercè il moto dei corpi solidi, il quale soddisfa a certe condizioni d’invarianza rispetto all’organo tattile di un osservatore.
Ora deve essere notata la circostanza che una forza, comunque data sopra la terra, può venire sostituita da una forza di tensione uguale, esercitata da un peso per mezzo di un filo avvolto ad una puleggia; questa sostituzione offre il vantaggio di fissare le forze in modo facile e determinato, e di porgere una semplice immagine concreta degli elementi attinenti alla forza.
Nel fatto le forze generate per mezzo di pesi sono le prime cui si riferirono i fondatori della Statica; ma, quando i bisogni progrediti della tecnica e gli sviluppi della Scienza attrassero l’attenzione su altre forze, i principii posti ebbero un’estensione naturale immediata.
All’immagine concreta anzidetta si può riattaccare l’acquisto della misura di una forza, e quindi la determinazione del suo elemento intensivo per mezzo di un numero o di un segmento.
Basta infatti considerare le tensioni esercitate per mezzo di un filo a cui si facciano sopportare 1, 2, 3.... pesi uguali, notando che comunque si proceda ad una siffatta valutazione delle forze (per mezzo di materie pesanti diverse ecc.) si trova sempre che «i multipli di forze uguali sono uguali».
Le esperienze che porgono così la misura (statica) di una forza costituiscono un caso particolare di esperienze più generali, ripetibili idealmente anche fuori della terra.
«Più forze agenti nella medesima direzione sopra un punto materiale possono sostituirsi a tutti gli effetti (di tensione, pressione ecc.) con una forza unica che si dice la loro somma». E se si vuole che la somma statica di più forze ugualmente dirette venga rappresentata dalla somma geometrica di queste, ne risulta che «ad ogni forza corrisponde (a meno di un fattore che dipende dall’unità di misura) un segmento orientato, ben definito in grandezza oltrechè in posizione».