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la meccanica 205


La supposizione del tempo fisico implica in particolare:

1) la possibilità di associare le rappresentazioni temporali relative ad osservatori diversi;
2) la possibilità di associare le rappresentazioni temporali relative a luoghi diversi.

L’accordo delle rappresentazioni associate, e la conseguente verifica delle previsioni che ne scaturiscono, metterà in luce il carattere reale del tempo.

Si abbiano tre fenomeni A, B, C, e tre osservatori, uno dei quali osservi A e B, il secondo B e C, il terzo A e C. Se il primo osservatore trova che.


B succede ad A,


il secondo che


C succede a B,


si può prevedere e si verifica di fatto che per il terzo osservatore


C succede ad A.


Questo è il significato dell’accordo fra le rappresentazioni temporali di uomini diversi e si vede chiaro come vi sia implicita la possibilità di associare più scale temporali relative ad essi, in una unica scala relativa ad un osservatore ipotetico.

L’associazione delle rappresentazioni temporali relative a luoghi diversi, incontra una difficoltà nel fatto seguente: talune sensazioni che associamo pensandole come inerenti ad un fenomeno localizzato, le quali si presentano contemporanee ad un osservatore sul luogo del fenomeno, si presentano invece come successive ad un osservatore che si trovi in un luogo diverso. Così p. es. la luce e il suono relativi alla scarica di un fucile.

A rendere possibile l’associazione suaccennata interviene quindi una ipotesi, cioè che le fasi parziali di un fenomeno, successive nello spazio, sieno anche successive nel tempo (tempo di propagazione). E questa ipotesi è suffragata dall’esperienza relativa ai fenomeni che si riflettono sul luogo iniziale.

Pertanto, affinchè si possa stabilire un’associazione delle rappresentazioni temporali relative a luoghi diversi occorre:

o trovare un fenomeno che si propaghi istantaneamente;
o correggere l’apprezzamento empirico della contemporaneità dei fenomeni in luoghi diversi, mediante la misura del tempo di propagazione.

Prescindendo dalla misura, di cui parleremo tra poco, la propagazione quasi istantanea della luce (o della elettricità) serve in pratica a stabilire l’associazione voluta.