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la geometria 183


Appunto la retta e il piano si distinguono, per le loro proprietà ottiche, nella visione: la retta perchè le sue immagini retiniche sono rette; ed il piano per le sue relazioni colla retta, che si traducono in una corrispondenza proiettiva1 fra le immagini.

Queste distinzioni si riferiscono, come è chiaro, alla visione binoculare. Tuttavia nella visione monoculare la retta e il piano hanno ancora un carattere distinto, quando passano pel centro dell’occhio; la retta è allora un raggio visuale, e la sua immagine si riduce ad un punto solo; il piano è veduto come una retta. Queste particolari rappresentazioni si associano alle generali, determinando, come vedremo alcune proprietà fondamentali della intuizione degli enti in discorso.

È una circostanza degna di nota che, rimpetto alla visione binoculare, una superficie curva si distingua da una piana, poichè a ciò si collega la sensazione del rilievo.

Il rilievo dunque è un carattere della rappresentazione visiva di una superficie, pertinente all’aspetto attuale della rappresentazione stessa: la corrispondenza retinica si discosta da una corrispondenza proiettiva, di guisa che le linee della superficie che hanno come immagini delle rette sopra una retina, hanno come immagini delle curve sull’altra retina.

Questo modo di distinzione, riattaccantesi ai dati immediati della visione binoculare, non ha nulla che fare con le sensazioni muscolari che accompagnano i movimenti degli occhi quando si passa dal guardare una superficie curva a guardare una superficie piana; nel primo caso si ha un criterio dell’incurvamento che dipende, in un certo senso, dalla sola considerazione della superficie in sè stessa, cioè dalle sue proprietà interne: nel secondo caso l’incurvamento è valutato per le relazioni (esterne) della superficie con ciò che è fuori di essa.

Noi abbiamo dunque, insieme alle possibili rappresentazioni genetiche, anche una rappresentazione attuale delle superficie, nel loro rilievo. Ci si presenta appunto sotto questo aspetto una superficie che limiti il nostro orizzonte visivo.

Non crediamo che si possa procedere più oltre, concedendo una rappresentazione attuale di oggetti a tre dimensioni.

Questi oggetti corrispondono nel nostro pensiero ad una successione di immagini superficiali, o al concetto astratto di una serie di successioni associate, ma nella visione adattata non si presentano mai come un dato proprio di sensazioni.

  1. Così si denomina la corrispondenza puntuale fra due superficie piane, in cui le rette si corrispondano.