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150 | capitolo iii |
gini, ma la condizione fisiologica del loro associarsi. E ciò spiega il sentimento di necessità che si accompagna a codesta associazione.
Le osservazioni precedenti ci palesano la differenza fisiologica tra i due ordini di rappresentazioni causali, in cui l’antecedente e il conseguente sono i fenomeni estremi di una serie continua, oppure restano invece nettamente distinti. Nel caso delle così dette spiegazioni metafisiche, la serie continua dei fenomeni che lega la causa all’effetto non è realmente data, ma semplicemente supposta.
Il valore psicologico di una tale supposizione si lascia agevolmente comprendere: essa costituisce un termine medio tra l’antecedente ed il conseguente che voglionsi legare in un rapporto causale; questo termine medio è una serie di associazioni per contiguità già bene stabilite, cui i suddetti antecedente e conseguente vengono riattaccati come estremi.
Pertanto, nella tendenza alle spiegazioni metafisiche, considerata sotto l’aspetto fisiologico, ravvisiamo l’espressione di una legge di minimo sforzo, per cui le nuove associazioni rappresentanti rapporti causali tendono ad effettuarsi attraverso le vie associative, già segnate da altri processi abituali.
Tali sono le conclusioni induttive di un’analisi che, esposta con tutte le riserve sembraci non dovere essere giudicata ricerca temeraria ed inane, neppure da chi sia meno disposto a scorgere in essa un passo qualsiasi verso la soluzione di un alto problema.