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i problemi della logica | 141 |
simo mercato, e chiamando a, b, c.... i relativi prezzi unitarii di vendita, avremo:
per conseguenza tutti i contratti di vendita tendono a livellarsi, e si può accettare come molto prossima al vero l’ipotesi
a = b = c = ....
Supponendo l’invariabilità dei prezzi a, b, c..., α, β, ...., cioè riferendosi ad un supposto equilibrio economico, si avrà dunque
a — α ≥ 0, b — β ≥ 0, c — γ ≥ 0....
Pertanto si deduce che ogni coltivatore profitta di una rendita uguale o superiore alla differenza fra il costo di produzione del grano nel proprio campo e il costo di produzione nel campo meno rimunerativo.
Supposto invero
α > β > γ > δ ...,
si ricava
b — β ≥ α — β, c — γ ≥ α — γ....
Questa deduzione relativa alla rendita differenziale (nel campo dell’agricoltura e più generalmente di una qualsiasi industria) si completa per via di una deduzione ulteriore fondata su analoghe ipotesi.
Si supponga che:
Allora deve presumersi che: se il prezzo del grano supera α cioè se a — α ≥ 0 (e non a — α = 0), si troverà chi voglia coltivare a grano qualcuno dei campi suddetti.
Così per un lato verrà ad aumentare il costo di produzione del grano nel campo meno rimunerativo (poichè si coltivano campi sempre meno rimune-