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capitolo i.


INTRODUZIONE




§ 1. Problemi particolari e idee generali della scienza.

Una duplice fatalità incombe su colui che ha consacrato i suoi giorni alla Scienza.

Se vuol contribuire al progresso di questa, deve prepararcisi innanzi con uno studio paziente dei mille particolari che costituiscono la tecnica; deve apprendere i risultati conseguiti da innumerevoli lavoratori le cui ricerche tendono al medesimo scopo, deve impadronirsi dei loro concetti e sottoporli ad una nuova critica.

Questo lavoro assorbe a tal punto l’attività dell’investigatore, che poco tempo gli resta per gettare uno sguardo sopra altri rami della Scienza che si sviluppano accanto a lui.

Eppure anche questa necessità s’impone al suo spirito.

Se per un lato ei deve coltivare dei problemi speciali, non può esimersi per altro dal giudicare i fini proposti alla ricerca, assurgendo ad un punto di vista generale che sovrasti ad una più larga base scientifica.

La duplice esigenza genera quella contraddizione di tendenze, che, nel nostro sistema di produzione, si traduce in una perdita di tempo e di lavoro, di cui soffre la società intellettuale.

La maggior parte degli investigatori, se non sono convenientemente diretti, si chiudono in un cerchio ristretto, e cadono in un empirismo cieco; altri si smarriscono nella regione delle generalità confuse; pochi spiriti superiori trovano da se stessi la via, e spesso debbono riguardare con nuovi sforzi ciò che avrebbero il diritto di domandare all’opera compiuta dai compagni di lavoro.

Ma l’età degli eroi, quella dei Des Cartes o dei Leibniz, aprenti col loro genio tutte le porte della Scienza, sembra chiusa per sempre!

Le conquiste del passato pesano sul presente e sull’avvenire. E se è lecito sperare che un più felice impiego delle forze intellettuali, ponga fine

Enriques, Problemi 1