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i problemi della logica | 89 |
mento di chi ragiona bene può non esser buono a stabilire la verità o la falsità di un fatto, se l’autore pur ragionando bene ha veduto male.
Tuttavia il senso comune non ha pensato ad una eccezione di questo genere o non se ne ricorda.... e tira diritto a gabellare per illogico chi perviene col ragionamento a conclusioni sbagliate.
Alla veduta sintetica delle conoscenze, che conviene al senso comune mirante allo scopo di esse, si oppone di frequente la veduta analitica della Scienza, la quale, decomponendo l’insieme nelle sue parti, ne giudica come fossero isolate. Il resultato scientifico non appare veramente paradossale se non in quanto è frammentario.
Colui che approfitta di una soneria elettrica, per uso domestico, vuole che il campanello suoni; se non suona la soneria è guasta; deve esserci rottura o contatto di fili, cause che altre volte hanno paralizzato la funzione del campanello. Viene il tecnico, esamina i fili che già aveva accuratamente isolati, e constata non esservi rottura nè contatto. Che importa? il campanello non suona.
Ma manca l’acqua nella pila; il tecnico non ha che da versarne quanto è necessario, il campanello torna a suonare. Al tecnico importava per ciò di distinguere la causa del guasto, cui voleva porre riparo.
La metafora è assai trasparente. Il processo di acquisto della conoscenza, tendente a stabilire il vero, è un’operazione complessa: il ragionamento non è che una parte del processo; non basta dunque ragionar bene per trovare il vero, ma bisogna adempiere ad un tempo altre condizioni. La scienza gnoseologica ha il compito di analizzare codeste condizioni; prima di pervenire ad una veduta sintetica le occorre di considerarle, per quanto è possibile, isolate l’una dall’altra.
Si può isolare il ragionamento dal suo contenuto?
Tocchiamo qui ad una questione fondamentale, dibattuta tra i filosofi. «La Logica concerne soltanto la forma o anche la materia del ragionamento?»; e quindi «ha essa un valore reale o puramente formale?».
Per intendere tutta l’importanza della questione, nel suo aspetto pratico, basta riflettere al posto che la Logica ha occupato nella filosofia scolastica: mentre il suo studio era limitato alle regole formali della deduzione (o dell’induzione completa) si considerava come un’arte volta alla ricerca del vero.
Quest’errore fondamentale di cui taluno volle ricercare il germe nello stesso concetto di Aristotele, riattaccandone la causa alle fonti onde questi trasse «l’arte del discorso», tende ad essere corretto per due vie, nelle quali ha proceduto il pensiero moderno.
Per una parte, tenuto fermo lo scopo, si è inteso ad allargare il dominio della Logica, comprendendo nel ragionamento anche l’interpretazione dei dati