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[1133-1157] libro i. 47

A tutti gli altri alteramente assisa.
Appresso Enea, poscia di mano in mano
1135Sopra drappi di porpora e di seta
Si stendea la troiana gioventute.
Già con l’acqua e con Cerere a le mense
Gli aurati vasi e i nitidi canestri
E i bianchissimi lini eran comparsi.
1140Stavano dentro, a le vivande intorno,
Intorno a’ fuochi, a dar ordine a’ cibi,
Cinquanta ancelle, ed altre cento fuori
Con altrettanti d' una stessa etade
Tra scudieri e pincerni; e gli atrii tutti
1145Si riempiron di Tirii, a cui le mense
Di tapeti dipinti eran distese.
     A l’apparir del giovinetto Iulo
Corser tutti a mirare il manto e ’l velo
E gli altri ch’adducea leggiadri arnesi,
1150A sentir quelle sue finte parole,
A contemplar quel grazïoso aspetto,
Ch’ardore e deità raggiava intorno.
Ma sopra tutti l’infelice Dido
Non potea nè la vista nè ’l pensiero
1155Saziar, mirando or gli suoi doni, or lui;
E com’ più gli rimira, e più s’accende.
     Poichè lunga fïata umile e dolce


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