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554 l’eneide. [1195-1219]

1195E l’altro co’ suoi giri e co’ suoi nodi
Farle vincigli a’ piè, volumi a l’ali;
E questo con la testa alto fischiando,
E quella schiamazzando, e dibattendo,
Ambedue voltolarsi, ambedue stretti
1200Far di squame e di piume un sol viluppo;
Così Tarconte per lo campo a volo,
Vincitor de le schiere di Tiburte,
Vènolo sèn portava. E questo essempio
Del suo duce seguendo, e del successo
1205Assecurata, la meonia torma
Tutta contr’a Latini impeto fece.
Tra questi Arunte, un che di già dovuto
Era al suo fato, con un dardo in mano
Camilla astutamente insidiando,
1210Si diede a seguitarla, a circuirla;
A cercar destra e commoda fortuna
Di darle morte. Ovunque ella o per mezzo
Fendea le schiere, o vincitrice indietro
Si ritraea, l’era vicino Arunte;
1215E tutti i moti suoi, tutte le vie
Osservando, attendea che netto il colpo
Gli riuscisse, e da fellone intanto
Avea l’asta a ferir librata e pronta.
     Giva per avventura a lei davanti


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