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550 l’eneide. [1095-1119]

1095Due corpi de’ maggiori e de’ più forti
Del troian oste. A Bute un colpo trasse
Che ’l giunse ove tra l’elmo e la corazza
Si scopre il collo, onde lo scudo appeso
Sta da sinistra. Orsìloco, fuggendo
1100E gridando, gabbò; ch’al giro interno
S’attenne e strinse; e là ’ve era seguita,
Seguitò lui. Gli fu sopra in un tempo
A colpi di secure, e l’armi e l’ossa
Gli pestò sì che per suo scampo a’ prieghi
1105Si volse. Alfine un tal sopra la testa
Ne gli piantò, che le cervella infrante
Gli schizzâr da la fronte e da le tempie.
     D’Aüno montanar de l’Appennino
Il bellicoso figlio a l’improvviso
1110Fu da lei colto: un Ligure scaltrito,
Che per ordire inganni (in fin che ’l fato
Gliel concedè) non degli estremi avuto
Era tra’ suoi. Costui nel primo incontro
Sbigottito fermossi. E poichè vide
1115Non poter con la fuga a lei sottrarsi,
Che gli era sopra, a la malizia usata
Ricorrendo, Oh! gran prova, a dir comincia,
Sarà la tua, se ben femina sei,
Di sfidar me, quando un caval t’affidi


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