870Sempre d’intorno avea l’insidie e l’armi.
Ecco un giorno assalito con la caccia
Dietro, fuggendo, a l’Amasèno arriva.
Per pioggia questo fiume era cresciuto,
E rapido spumando, infino al sommo 875Se ne gía delle ripe ondoso e gonfio;
Tal che, per téma de l’amato peso,
Non s’arrischiando di passarlo a nuoto,
Fermossi: e poichè a tutto ebbe pensato,
Con un súbito avviso entro una scorza 880Di salvatico suvero rinchiuse
La pargoletta figlia. E poscia in mezzo
D’un suo nodoso, inarsicciato e sodo
Tèlo, ch’avea per avventura in mano,
Legolla acconciamente; e l’asta e lei 885Con la sua destra poderosa in alto
Librando, a l’aura si rivolse, e disse:
Alma Latonia virgo, abitatrice
De le selve e de’ monti, io padre stesso
Questa mia sfortunata figlioletta 890Per ministra ti dedico e per serva
Ecco ch’a te devota, a l’armi tue
Accomandata, dal nimico in prima
Sol per te la sottraggo. In te sperando
A l’aura la commetto; e tu per tua