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540 l’eneide. [845-869]

845A spingersi o dal destro o dal sinistro
Lato, che si rincontri o che s’aspetti
Nemica gente, o pur che di gran sassi
Si tempesti di sopra. A questo loco,
Di cui ben era pratico, in agguato
850Turno si pose, e i suoi nimici attese.
     Dïana intanto timorosa, e mesta
Favellando con Opi, una del coro
De le sue Ninfe, in tal guisa le disse:
Vedi a che perigliosa e mortal guerra
855A morir se ne va la mia Camilla,
Ne le nostr’armi ammaestrata invano.
E pur m’è cara, e sovr’ogni altra io l’amo.
Nè questo è nuovo o repentino amore.
Fin da le fasce è mia. Mètabo, il padre
860Di lei, fu per invidia e per soverchia
Potenza da Priverno, antica terra,
Da’ suoi stessi cacciato; e da l’insulto,
Che gli fece il suo popolo, fuggendo,
Nel suo misero essiglio ebbe in compagna
865Questa sola bambina, che mutato
Di Casmilla sua madre il nome in parte,
Fu Camilla nomata. Andava il padre
Con essa in braccio per gli monti errando
E per le selve, e de’ nemici Volsci


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