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520 l’eneide. [345-369]

345Vie più le cose, come a Turno infesto,
Attestando dicea che sol con Turno
Volea briga il Troiano, e che sol esso
Era a pugna con lui cerco e chiamato.
Altri d’altro parere, altre ragioni
350Dicean per Turno: e ’l gran nome d’Amata
E ’l suo favore e di lui stesso il merto
Con la fama de’ suoi tanti trofei
Sostenean la sua causa. Ed ecco, intanto
Che così si tumultua e si travaglia,
355Mesti sopravvenir gl’imbasciadori
Ch’in Arpi a Dïomede avean mandati;
E riportar, che le fatiche e i passi
Avean perduti: che nè dono alcuno,
Nè promesse, nè preci, nè ragioni
360Furon bastanti ad impetrar soccorso
Nè da lui nè da’ suoi. Ch’era d’altronde
Di mestiero a’ Latini avere altr’armi,
O trattar co’ nemici accordo e pace.
     Gran cordoglio sentinne, e gran rammarco
365Ne fece il re Latino. E ben conobbe
Che manifestamente Enea da’ fati
Era portato; e via più manifesta
Si vedea degli Dei l’ira davanti
In tanta che de’ suoi negli occhi avea


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