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[220-244] libro xi. 515

220Gli usciro incontro. Si vedea di lumi
E di genti una fila che le strade
E i campi in lunga pompa attraversava.
I Frigi e gli altri col suo corpo intanto
Piangendo ne venian da l’altra parte,
225E con pianto incontrârsi. Indi rivolti
Tutti vèr la città, non pria fur giunti,
Che di pianti di donne e d’ululati
Risonar d’ogn’intorno il cielo udissi.
     Nè forza, nè consiglio, nè decoro
230Fu ch’Evandro tenesse. Uscì nel mezzo
Di tutta gente; e la funerea bara
Fermando, addosso al figlio in abbandono
Si gittò, l’abbracciò, stretto lo tenne
Lunga fïata, e da l’angoscia oppresso
235Pria lagrimando, e sospirando, tacque.
Poscia la strada al gran dolore aperta
Così proruppe: O mio Pallante, e queste
Fur le promesse tue, quando partendo
Il tuo padre lasciasti? In questa guisa
240D’esser guardingo e cauto mi dicesti
Ne’ perigli di Marte? Ah! ben sapeva,
Ben sapev’io quanto ne l’armi prime
Fosse, in cor generoso, ardente e dolce
Il desio de la gloria e de l’onore.


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