120De le prede oltre a ciò di Laürento
Gli fa gran parte. Fagli in ordinanza
Spiegar l’armi, i cavalli e l’altre spoglie
Tolte a’ nimici. Gli fa gir legati
Con le man dietro i destinati a morte 125Per onoranza del funereo rogo.
Portar gli fa davanti a’ duci loro
L’armi ai tronchi sospese, e i nomi scritti
Degli occisi e de’ vinti. Il vecchio Acete
Che, sì com’era afflitto e d’anni grave, 130Gli era appresso condotto, or con le pugna
Si battea ’l petto, ed or con l’ugna il volto
Si lacerava, e tra la polve e ’l fango
Si volgea tutto. Ivano i carri aspersi
Del sangue de’ Latini, iva lugúbre, 135E d’ornamenti ignudo, Eto, il più fido
Suo caval da battaglia, che gemendo
In guisa umana e lagrimando andava.
Seguian le meste squadre i Teucri, i Toschi
E gli Arcadi, con l’armi e con l’insegne 140Rivolte a terra. Or poi ch’oltrepassata
Con quest’ordine fu la pompa tutta,
Enea fermossi, e verso il morto amico
Ad alta voce sospirando disse:
Noi quinci ad altre lagrime chiamati